L’idratazione, ossia bere e assumere liquidi con l’alimentazione, è un momento fondamentale da ripetere numerose volte nel corso della giornata.
Bere è necessario perché l’acqua interviene nello svolgimento di tutti i processi fisiologici e in tutte le reazioni biochimiche del nostro corpo. Nel corso della giornata l’organismo perde notevoli quantità di acqua con le urine, le feci, la respirazione e la traspirazione della cute. Per star bene è importante mantenere un corretto bilancio idrico cioè bisogna far sì che la quantità di acqua che si perde (con urine, feci e sudorazione) sia integrata con una pari quantità di liquidi assunti. Quando il bilancio idrico non viene mantenuto in equilibrio o perché si ha uno scarso apporto di liquidi o perché si ha un aumento della perdita di liquidi, si va incontro a disidratazione con conseguenze gravi per la salute.
Il quantitativo di liquidi assunti deve essere di circa 2l di acqua al giorno evitando alcolici, superalcolici e bibite gassate.
Le persone anziane sono particolarmente suscettibili alla disidratazione a causa dell’utilizzo di alcuni farmaci e di alcuni cambiamenti dovuti all’età. In particolare, nell’anziano il meccanismo ormonale che interviene per contrastare la disidratazione (liberazione di ormone antidiuretico) è insufficiente. Per prevenire la disidratazione occorre spiegare agli anziani, se sono in grado di capire, l’importanza di una buona idratazione, e nel caso coinvolgere in modo attivo il personale e i familiari.
Bisogna poi stimolare ad aumentare l’assunzione di liquidi utilizzando eventualmente alcune strategie, come ad esempio:
– offrire da bere più volte nel corso della giornata, suddividendo i bicchieri di acqua, durante e lontano dai pasti;
– utilizzare alcuni momenti come la merenda per proporre altri liquidi (il tè o un succo di frutta);
– assecondare i gusti dell’anziano offrendogli non solo acqua ma anche bevande a lui gradite come acqua e menta, acqua e limone (se non ci sono patologie che ne sconsigliano la somministrazione);
– stabilire insieme al soggetto alcuni obiettivi della giornata (relativi alla quantità di liquidi da bere, per esempio 8 bicchieri di acqua al giorno) e poi verificare di aver raggiunto tali obiettivi;
– somministrare da bere quando la persona prende un farmaco, per incentivarla a bere di più.
Ufficio Qualità SIR